La Tignola del Pesco: Come Riconoscerla e Difendere il Frutteto

La Tignola del Pesco: Come Riconoscerla e Difendere il Frutteto La Tignola del Pesco: Come Riconoscerla e Difendere il Frutteto

La tignola del pesco, scientificamente nota come Anarsia lineatella, è uno dei parassiti più temuti dagli agricoltori che coltivano pesco, albicocco, mandorlo e susino. Questo piccolo lepidottero, apparentemente innocuo, è in realtà responsabile di gravi danni ai germogli, ai frutti e alla produttività complessiva delle piante da frutto.

Ciclo Vitale

Anarsia lineatella compie generalmente 2-3 generazioni l'anno nelle regioni italiane più calde. Sverna come larva nascosta sotto la corteccia o in anfratti protetti del legno. In primavera, con il rialzo delle temperature, riprende l'attività e inizia ad attaccare i germogli teneri.

Durante l'estate, le generazioni successive si concentrano sui frutti in maturazione, nei quali la larva penetra scavando gallerie e provocando marciumi e cadute premature.

Danni al Pesco

I danni più gravi si osservano nei frutti, che diventano non commerciabili a causa delle gallerie scavate dalle larve, spesso accompagnate da marciumi secondari causati da funghi e batteri. Anche i germogli giovani vengono compromessi, ostacolando la crescita vegetativa della pianta e la formazione di nuovi rami fruttiferi.

Tra i sintomi più evidenti:

  • Frutti con fori e rosure scure
  • Germogli appassiti e ripiegati
  • Presenza di rosura e fili sericei nella polpa del frutto

Monitoraggio

Il monitoraggio si effettua tramite trappole a feromoni che permettono di identificare il periodo di volo degli adulti, solitamente tra fine maggio e settembre. In base ai rilievi si programmano eventuali trattamenti, meglio se mirati.

Metodi di Difesa 1. Difesa Agronomica

  • Raccolta e distruzione dei frutti caduti e infestati.
  • Potatura invernale per eliminare i rifugi delle larve.
  • Rotazioni colturali e consociazioni con specie meno soggette all'attacco.

2. Difesa Biologica

  • Utilizzo di Bacillus thuringiensis nei momenti di schiusura delle uova.
  • Introduzione di insetti utili, come Trichogramma spp., che parassitano le uova della tignola.

3. Difesa Chimica (con cautela)

In caso di infestazioni gravi e persistenti, è possibile ricorrere a trattamenti insetticidi autorizzati, da applicare al momento della schiusa delle uova o all'inizio della penetrazione nei frutti. L'uso deve sempre rispettare i tempi di carenza e le indicazioni per evitare residui nei frutti destinati al consumo.

Prevenzione Naturale

  • Favorire la biodiversità nel frutteto per mantenere in equilibrio le popolazioni di insetti utili.
  • Applicare reti antinsetto nei piccoli impianti o per proteggere varietà precoci e pregiate.

Conclusioni

La tignola del pesco è un insetto insidioso che può arrecare gravi danni se non controllato. Tuttavia, un corretto monitoraggio, associato a pratiche agronomiche sostenibili e, quando necessario, a interventi mirati, permette di mantenere sotto controllo le popolazioni senza compromettere l'equilibrio ecologico del frutteto.

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Sabato, 17 Maggio 2025